martedì 18 ottobre 2016

Step 04. Il colore nel Mythos

Nelle diverse civiltà l'insieme dei colori ha sempre avuto un'attrazione particolare, visto come fenomeno legato al possesso di poteri magici.
Nell'antichità venivano utilizzati diversi termini, i quali avevano un significato generico di candore, bianco, luce...
I materiali bianchi impiegati erano svariati: marmo, calce, argilla, argento (gli Egizi lo lavoravano in modo che non si ossidasse); anche nell'abbigliamento era presente il bianco, con tessuti in lino e cotone, sbiancati e decolorati; di tale colore erano anche molte sostanze per colorare, intonacare, pitturare (queste prendevano il nome della terra di provenienza).
· Il bianco-luce colore e simbolo della luce
Il primo atto della creazione consiste nella separazione dal buio del caos, si dà in tal modo il via al binomio luce-buio/giorno-notte.
Le immagini ricorrenti sono quelle di un uovo rilucente, del volo di un uccello, di un fiore sacro dai cinque petali bianchi (loto); il bianco è l'immagine della forza centrifuga che aziona e consuma la materia, nella sua essenziale energia vivificante.
· Il bianco-luce: epifania divina
I fenomeni naturali violenti ed inspiegabili hanno fatto sì che gli uomini credessero fossero il mezzo attraverso il quale l'Eterno si manifestasse loro, per cui tra questi erano luci, lampi, raggi, fulmini, fuoco.., apparizioni di fronte alle quali gli esseri umani non riescono a sostenere lo sguardo e ne escono sconvolti e atterriti.
Negli astri Venere rappresentava un pianeta apportatore di luce e amore; nella scultura, soprattutto quella sacra, l'abbinamento bianco-oro e l'incarnato in avorio erano la massima rappresentazione del divino; e tutti divenivano raggianti in misura della loro partecipazione alla condizione divina (dèi, eroi, re, faraoni, principi). Per quanto riguarda l'iconografia il colore dell'incarnato maschile era bruno, mentre quello femminile era giallino, a connotare il bianco simbolo di nobiltà e bellezza femminile.
· Il bianco-luce colore catartico e iniziatico, simbolo di purezza
Le azioni che rendono puri gli animi sono anche fatti di bianco e di luce: ardere nel fuoco, ad esempio, fa ottenere l'immortalità, fa raggiungere il bianco divino; i lavaggi e le detersioni sono riti di purificazione; indossare vesti bianche significa candore, purezza, integrità di chi può accedere alla forza illuminante di ragione e verità; cibi e bevande bianche venivano consumati in certe circostanze (focacce, pane, farina, latte simbolo del nutrimento cosmico)
· Il bianco-luce nell'uso funerario
Secondo Romani, Greci, Fenici, Etruschi ed Egizi il defunto brilla della stessa luce degli dèi, per cui viene vestito di un manto bianco a tale manifestazione e rispetto; quindi la morte rappresenta il ricongiungimento agli Spiriti luminosi (es.: Campi Elisi pieni di luce); per gli Assiro-Babilonesi, invece, la morte è il ricongiungimento alla luce divina del Principio.

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